Nell’elenco degli alimenti, l’olio di fegato di merluzzo è il primo. Ma c’è anche questa sostanza nel tonno, nelle aringhe, negli sgombri, nel salmone e nelle uova. Tuttavia, le percentuali sono molto basse.
Esposizione solare
L’esposizione solare è il metodo principale. I raggi del sole trasformano il 7-deidrocolesterolo in vitamina D3. La luminosità varia però con la stagione, l’ora del giorno e la latitudine. Tra maggio e settembre bisogna esporsi per 30 minuti al giorno scoprendo viso, braccia e gambe. L’alimentazione può fornire solo il 10-20% del nostro fabbisogno. Quindi, cibi come il salmone, lo sgombro, il tonno, le sardine, i latticini e il tuorlo d’uovo vanno privilegiati. Necessaria potrebbe essere una supplementazione.
Alimenti vegetali ricchi di vitamina D
Portatori sani di vitamina D sono i legumi: ceci, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti e occhio nero, da mangiare spesso, variando.
Bevande ricche di vitamina D
Il latte può contenere fra i 115 e i 124 UI di vitamina D, sia che lo si preferisca intero, scremato o parzialmente scremato.
Formaggi e vitamina D
I formaggi grassi come gouda, emmental o parmigiano e il burro contengono più vitamina D. Il latte è ottimo per assumere più volte al giorno questa vitamina.
Miglior integratore di vitamina D
1º posto: nu3 Vitamina D3+K2 500, gocce. Il migliore è considerato l’integratore in gocce, senza additivi inutili e in soluzione oleosa. Per neonati, bambini e adulti la dose giornaliera raccomandata non deve superare i 15 μg. La vitamina D può essere combinata con la K2. La vitamina D ricavata dai licheni è adatta anche ai vegani.