La durata e la conservazione dell’olio di oliva
La scadenza non è tassativa ma consigliata. Secondo la vecchia legge, si dovrebbe consumare entro i 18 mesi dall’imbottigliamento. Gli oli vari durano differentemente: fruttato leggero circa un anno, medio fino a due anni, intenso fino a tre anni.
Cosa succede se si consuma olio di oliva scaduto?
L’extravergine non scade come il latte. Consumato dopo la scadenza non nuoce, ma perde caratteristiche. Con il tempo perde le sue qualità e non migliora. È bene indicare la campagna olearia. Consumarlo entro 12/18 mesi dalla molitura è buona regola.
Cosa fare con l’olio scaduto?
L’olio scaduto può essere riutilizzato per lucidare mobili, specialmente in legno d’ulivo. Evitare di cucinare con olio non conservato bene. L’IRRANCIDIMENTO è il segnale che va male. Quando rancido, può avere odore pungente e sapore amaro, contene anche sostanze nocive.
Quanti anni si può tenere l’olio?
Consumare l’olio entro 12/18 mesi dall’estrazione è meglio. Filtrato dura 18 mesi, non filtrato meno. Conservato correttamente, può oltrepassare i 18 mesi ma i suoi sapori cambiano. Dopo 2 anni è commestibile ma diverge in gusto e colore. Dopo 3 anni, non è consigliabile per l’uso alimentare.
Come capire se l’olio è ancora buono?
Olfatto è fondamentale: se annusandolo si percepiscono oliva, erba, frutta e verdura, l’olio è probabile sia buono. La fluidità e il gusto amarognolo piccante in assaggio confermano la qualità.
Quanto dura l’olio di oliva in latta?
L’imbottigliato in latta dura 18 mesi. Il vantaggio economico è evidente per il contenitore più grande. Dopo l’apertura, meglio travasare in vetro scuro. La temperatura ideale di conservazione è 15-18° C. Il Bag in Box conserva l’olio perfettamente fino a 6 settimane dopo l’apertura.
Dove buttare l’olio da cucina scaduto?
Smaltire l’olio vegetale esausto alle isole ecologiche o a società autorizzate. Non è biodegradabile. In Italia, ogni cittadino produce più di 4 litri di olio esausto annualmente. Lo sversamento sul terreno o nelle acque impedisce l’assunzione di sostanze nutritive dalle piante e l’ossigenazione dell’acqua.