Quanto Tempo Dopo La Scadenza Si Può Usare Anche L’olio?

Consigli per la conservazione dell’olio di oliva

In generale, l’olio di oliva può essere consumato anche dopo la data di scadenza, purché conservato bene. La luce, l’ossigeno e le alte temperature possono alterare le sue proprietà. Quindi, bottiglie scure, luogo fresco, asciutto e temperatura ideale tra i 12° e i 18° C sono raccomandati per la conservazione. L’olio fruttato leggero dura circa un anno, quello medio due anni e l’olio fruttato intenso fino a tre anni. In passato, doveva essere consumato entro 18 mesi dall’imbottigliamento, ma dal 2016, il termine è a discrezione del produttore. L’olio non filtrato scade prima di quello filtrato.

Perché fa male l’olio di semi?

Gli oli di mais e di girasole, ricchi in acidi grassi polinsaturi, non sono consigliati per la frittura. Quando raggiungono il punto di fumo, generano sostanze pericolose. Invece, l’olio di semi di arachidi è una buona alternativa all’olio d’oliva per friggere grazie al suo alto punto di fumo a 180°. L’EVO è il migliore per la frittura per vari motivi, tra cui la stabilità alle alte temperature. Bisogna scegliere oli con elevato punto di fumo e stabilità alle alte temperature.

Quando l’olio va a male?

L’olio, col tempo, perde le sue proprietà organolettiche ma resta consumabile senza danni alla salute anche dopo 12/18 mesi dalla produzione. Le bottiglie di olio dovrebbero possedere una chiusura ermetica contro l’aria, che provoca l’ossidazione. Non tutti gli oli sono uguali: la quantità di polifenoli determina il tempo di conservazione. La conservazione adatta e la scelta del tipo di olio in base al contenuto di polifenoli sono cruciali per mantenere le qualità dell’olio.