Esistono due molecole in commercio: finasteride e dutasteride. La differenza principale tra i due farmaci è la loro selettività per le isoforme di 5α reduttasi. Finasteride inibisce solo l’isoforma 2, più presente nel tessuto prostatico e nella cute. Dutasteride inibisce sia l’isoforma 2 che la 1, attiva anche nel fegato, tessuto adiposo e muscolatura scheletrica. Questa diversa specificità rende il dutasteride responsabile di alcuni effetti come l’insulino-resistenza e steatosi epatica.
La dutasteride riduce i livelli di diidrotestosterone inibendo entrambe le isoforme della 5-alfa-reduttasi. Inizia ad agire in 1-2 settimane, riducendo il DHT del 90%. Autorizzata contro l’iperplasia prostatica, riduce anche il volume prostatico. Ha effetti positivi nei sintomi urinari e diminuisce il rischio di ritenzione urinaria e interventi chirurgici. Non è approvata per la calvizie androgenetica, ma studi indicano potenziali benefici.
Il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna con dutasteride richiede una terapia a lungo termine, generando risultati dopo 6 mesi con l’assunzione di una capsula da 0.5 mg al giorno.
La finasteride viene assorbita bene, ha una biodisponibilità dell’80% e un’emivita di 5-6 ore. Se i risultati sono positivi, deve essere continuata indefinitevemente per mantenere l’effetto sulla crescita dei capelli. Esiste un modesto rischio di effetti sulla sfera sessuale. Non sono state rilevate interazioni significative con altri farmaci.
Se vuoi evitare la finasteride, puoi scegliere il minoxidil, approvato dal Ministero della Salute. Usato come lozione, agisce sul cuoio capelluto stimolando la crescita dei capelli. Altrimenti, esistono principi naturali come la Serenoa repens, che inibiscono la 5 alfa reduttasi, contrastando il diradamento.
Il diidrotestosterone stimola la crescita dei peli sessuali e contribuisce alla caduta dei capelli. La SHBG e gli ormoni influenzano i livelli di testosterone libero, mentre fattori come l’HrGF e il Trasforming Grow Factor beta regolano la crescita dei capelli.